Esattamente come il miele ed il propoli, la composizione del polline d’api non è “standard”, e varia grandemente in funzione delle condizioni ambientali e della flora circostante l’alveare. La disponibilità dei diversi tipi di polline si differenzia infatti su base temporale, a seconda del periodo specifico di fioritura delle diverse specie vegetali: così, il polline d’api non solo varia di mese in mese, ma anche di settimana in settimana e, frequentemente, anche da un giorno all’altro. Il medesimo alveare produrrà quindi diversi tipi di polline d’api, e le analisi chimiche e nutrizionali per effettuarne la caratterizzazione valgono solo per il campione analizzato; non possono, dunque, essere estrapolate per altri campioni.
In generale, si può affermare che le componenti del polline d’api sono rappresentate principalmente da:
una certa percentuale d’acqua, più o meno importante secondo che sia fresco o essiccato per il consumo.
Bisogna segnalare che essiccare il polline richiede un’attrezzatura specializzata e molte precauzioni nello svolgimento dell’operazione, al fine di non distruggere gli elementi costitutivi attivi, sovente fragili, e di conservare a questi elementi la totale integrità della loro proprietà.
Una grande quantità di protidi (sostanza azotate), la metà dei quali sotto forma di aminoacidi e cioè:
Acido glutammico
Arginina
Cisteine
Istidina
Isoleucina
Leucina
Lisina
Metionina
Fenilalanina
Triptofano
Valina
Si constata che questa lista contiene tutti gli aminoacidi essenziali alla vita, ossia tutto ciò che l’organismo è incapace di sintetizzare da solo e che bisogna apportare completamente nell’alimentazione quotidiana.
Il polline ha un contenuto proteico di molto superiore a quello contenuto nella carne o nel pesce, e contiene una ventina di amminoacidi diversi, fra i quali molti di essi sono essenziali (che l’organismo umano, cioè, non è in grado di produrre da solo e deve perciò assumere mediante l’alimentazione).
Secondo alcuni pareri, il polline d’api è un alimento talmente bilanciato e completo che un essere umano potrebbe sopravvivere per alcuni mesi solo cibandosi di esso. Naturalmente si tratta di una provocazione, ma questo sottolinea quanto il polline d’api possa essere considerato prezioso all’ interno di qualunque regime dietetico e in presenza dei più svariati stili di vita.
Una grande quantità di glucidi (zuccheri)
Una piccola quantità di lipidi
Una vasta campionatura di sostanze minerali e oligominerali tra i quali:
Potassio
Zolfo
Magnesio
Manganese
Calcio
Rame
Fosforo
Ferro
Silicio
Cloro
E ancora come per gli aminoacidi visti prima, ciascuna di queste sostanze ha un ruolo capitale e sovente indispensabile nei numerosi metabolismi cellulari.
Un grande numero di vitamine tra le più importanti da ricordarsi:
B1 o Tiamina
B2 o Riboflavina
B3 o Vitamina PP a Nicotinamide
B5 o Acido pantotenico
B5 o Piridoxina
B7
B8 o Vitamina M o Biotina
B9 o Acido folico
C12 o Cianocobalemina
C o Acido ascorbico
D
E’ inutile ricordare il ruolo essenziale svolto dalle vitamine, ed in particolare da quelle contenute in questo elenco, nello sviluppo armonioso a nel mantenimento in buon equilibrio dell’organismo umano.
un certo numero di enzimi o fermenti, che servono da catalizzatori in numerosi processi chimici organici: fosfatasi, amilasi, invertasi.
Da notare che un immagazzinamento prolungato del polline può condurre una notevole diminuzione di queste diastasi e che vi è dunque sempre interesse e consumare il polline il più possibile fresco.
Altri costituenti non trascurabili quali le rutine, che aumento la resistenza capillare.
Una sostanza acceleratrice della crescita che non si trova nella stessa quantità in tutti I pollini, quelli che ne contengono di più sono quelli degli alberi da fruttoi dei papaveri, dei denti di leone e dei castagni.
Delle sostanza antibiotiche attive.
Numerosi pigmenti che danno il colore ad un dato polline, ma che non presenteano un interesse maggiore conosciuto sul piano metabolico.
Infine, una debole percentuale di sostanze ancore sconosciute me verosimilmente di enorme importanza.
Concludendo il polline racchiude nel modo più completo tutti gli elementi più indispensabili alla vita degli organismi animali e vegetali. elementi che agiscono in armonia naturale ed in sinergia, situazione che si rivela impossibile e realizzarsi in laboratorio, anche nei processi artificiali più accurati.